Europa 2066, la popolazione che sta andando in pensione è chiamata dallo Stato a partecipare a missioni ecologiche. Una condizione sine qua non per ottenere la tanto sospirata pensione. State pronti, la riforma è inevitabile!
Un continente di persone anziane con esperienza, che possono decidere se fare a meno della sveglia o portarla con sé in valigia. Persone che possono scegliere cosa mettere nei propri bagagli. Persone che decidono tra costume da bagno o bastone da montagna, tra un fattore di protezione 60 o 120 di crema solare. Hotel o residence, villetta a schiera o tenda da campeggio? Integratori vitaminici, viagra o pastiglie contro l'artrite? Centri termali o wellness centre? Gente che ha sempre a disposizione il proprio libretto dei risparmi e un piano pensionistico. Complimenti! Persone che hanno smesso d'essere medico, maestro, manovale, commesso. Ora sono libere.
Quelli che sono connessi grazie alla tecnologia odierna con la propria famiglia scoprono che i figli parcheggiano i pargoli dai nonni, con l'unico fine di risparmiare i soldi che si spenderebbero per una baby-sitter. Ma questo novello pensionato può ritrovarsi vittima di una visita del nipote o della nipotina che, saltando e sgambettando sopra il divano sarà in grado di risvegliare in loro sentimenti d'affetto. Perché sono sangue del loro sangue. E perché sono a rischio di estinzione. Dovranno scegliere tra la famiglia e la vita. Tra fare o disfare una valigia. Così come condividere i soldi della pensione con i figli oppure no.
Alla fine chi decide di preparare i bagagli e spostarsi dall'altra parte dell'Europa potrebbe sorprendersi all'arrivo del cambiamento drastico che ha subito la meta prescelta. E decidere di tornare indietro.
Europa 2066
Europa. Questa terra che si arrende a leggi matematiche elementari per le quali chi lavora aggiunge, mentre chi va in pensione sottrae. Questa terra dove l'economia può far tremare tutto un Continente inaugura un gran numero di missioni in fase sperimentale. Le persone prescelte, che volevano andare in pensione nell'anno 2066, sono state chiamate per collaborare ad una specie di riforma ecologica: questo per ottenere poi, in cambio dei loro servigi, la pensione. Proprio per questo motivo sono state create le missioni.
Nicoletta, ad esempio, aveva già intenzione di fare qualcosa del genere, ma in modo volontario. Un'ora al giorno sarebbe stato sufficiente per lei, visto che sta curando la depressione ed è stata parecchio tempo in mutua. Lo Stato le ha pagato di tasca propria le cure antidepressive per anni. Ma queste le parole annunciate: "Nicoletta Vlasak, ci risulta una collaborazione con varie Ong dell'America Latina tra il 2030 e il 2040 più svariati viaggi in Africa tra il 2041 e il 2043. A causa di un pagamento dei contributi esiguo da parte sua e siccome gode da cinque anni della pensione di reversibilità, il suo numero di Previdenza Sociale è stato scelto per la missione Accampamento C: Europa contro la pioggia acida. La missione consisterà nel piantare alberi per un periodo di cinque anni. La Sua abitazione verrà affittata e al termine della missione Le verranno restituite le chiavi".
Miguel aveva fatto sciogliere nel riso tre compresse di carne di maiale quando lo schermo virtuale si accende: "Ci risulta un aumento del colesterolo negli ultimi due minuti. Considerando la sua ipertensione e il peso di 148 chili, potrebbe cortesemente confermarci se è sua intenzione suicidarsi?". E Miguel risponde: "Che volete, che mi tolga la vita proprio adesso che sto per andare in pensione? Mi sono svegliato per una vita intera alle cinque del mattino, spostandomi con il camion a destra e a manca, da un lato all'altro dell'Europa, caricando e scaricando. Soffro anche di ernia e reumatismi. Tutto ciò che desidero in questo momento è dimenticarmi del camion e prendere la canna da pesca". Un pò incredulo ascolta le seguenti parole: "Miguel Pontes, a causa del suo senso dell'umorismo Le ricordiamo che il Suo numero di Previdenza Sociale è stato scelto per la missione Accampamento F: L'Europa restituisce la vita ai fiumi".
In quel momento, in casa di Pietro, si apre una finestra virtuale. È la stessa Elizabeth a cliccarci sopra ed accettare una conferenza sconosciuta. Perché, dentro di sé, sperava una visita virtuale da parte dei suoi nipoti. Dopodiché Elizabeth emette un grido: "Pietro!". Pietro stesso si mise ad ascoltare con gli occhi sgranati. Alla fine confermò: "In effetti sono cinque anni che ricevo la pensione". E cominciò a leggere i documenti officiali che firmava in digitale. Fino al momento in cui sentì: "Pietro Schieder, ha appena rinnovato la Sua pensione. È un vero peccato che non voglia collaborare con la causa L'Europa trasforma l'acqua in ghiaccio: una missione a due poli". Durante la fase conclusiva annunciarono inoltre: "Elizabeth Toderas, tre aborti, due figli maschi e una figlia femmina. Pensione prevista in marzo. Le ricordiamo che la Sua missione avrà inizio il giorno 1° marzo presso l'Accampamento A Europa: clonazione di donne fertili. La invitiamo a prepararsi fisicamente a questo periodo".
Jacques aveva già aspettato una videoconferenza del genere. Stava accendendo lo schermo quando affermò: "Sono impaziente di cominciare la missione. Arrestatemi!". Solo che il suo numero non era stato estratto e, di conseguenza, poteva godere di tutti i privilegi del caso, legati ad una pensione normale. "Jacques Zola, ci rincresce doverle comunicare che non abbiamo alcuna missione da affidarle. Abbiamo lasciato che criticasse tutto ciò che voleva giacché, in realtà, non c'è più gente interessata a comprare libri elettronici. D'altro canto, il Suo numero di Previdenza Sociale non è rientrato tra quelli del sorteggio. Non potevamo rischiare che le sue affermazioni creassero polemiche inutili".
In questo modo i mandatari che firmarono il vero progetto Europa contro la vecchiaia cominciarono a vedere i primi frutti: suicidi, infarti, morti per sfinimento, morti naturali e tentativi di fuga senza successo. Il tutto debitamente controllato dagli ex-prigionieri che dirigono i progetti. D'altra parte la riforma ecologica che avevano promesso è stata un vero fiasco. Anche se si era a conoscenza dell'andamento molto prima della firma. Ora comincia la ricerca di nuovi pianeti abitabili.
Núria Añó - 19.6.2006 | Traduzione: Giulio Vighi
Núria Añó (Lleida, 10 febbraio 1973) ha studiato Lettere Catalane e Lingua Tedesca. Concilia la scrittura con la traduzione, nonché con la partecipazione a congressi e borse internazionali, in cui è solita parlare delle proprie opere, di creazione letteraria, cinema e città, oppure in cui analizza l'opera di scrittori come Elfriede Jelinek, Patricia Highsmith, Karen Blixen, Salka Viertel, Alexandre Dumas (figlio) o Franz Werfel. Ha pubblicato il suo primo racconto all'età di diciassette anni e da allora i suoi testi sono stati pubblicati su libri e riviste come Dones i literatura a Lleida (1997); VIII Concurs de Narrativa Literària Mercè Rodoreda (1997); Estrenes (2005); Dossier sobre la vejez en Europa (2006); Escata de drac, n. 8 (2012); Des lettres et des femmes... La femme face aux défis de l'histoire (2013); Fábula, n. 35 (2013); Issue 3. Grief (2014); Resonancias, n. 127 (2014); Les romancières sentimentales: nouvelles approches, nouvelles perspectives, L'ull crític 17-18 (2014); Letralia, Año XX (2016); Cien años del Genocidio Armenio: Un siglo de silencio (2016); Revista Narrativas, n. 43 (2016); L'art de l'adaptation: féminité et roman populaire (2016); April Issue, Nebula (2017); Cine y Literatura. 21 años de Letralia (2017); The Mother Tongue in a Foreign Land (2017); Domuzime, n. 4 (2017); Revista Literaria Visor, n. 12 (2018); Exilios y otros desarraigos (2018); China Life magazine, n. 151 (2018); Shanghai Get-Together (2018); Mémoires et écrits de femmes: La création féminine revisitée (L'Harmattan, 2019) e su Agapè. De l'amour dans le patrimoine littéraire (L'Harmattan, 2019) e su Diccionari literari (Vibop, 2019). Alcuni dei suoi racconti, articoli e saggi sono stati tradotti in spagnolo, francese, inglese, italiano, tedesco, polacco, cinese, lettone, portoghese, olandese o greco.
Il romanzo Els nens de l'Elisa ([I bambini di Elisa] 2006) è stato terzo finalista del XXIV Premio per le Lettere Catalane Ramon Llull, cui sono seguiti L'escriptora morta ([La scrittrice morta] 2008), Núvols baixos ([Nuvole basse] 2009), La mirada del fill ([Lo sguardo del figlio] 2012) e El salón de los artistas exiliados en California ([Il salone degli artisti esiliati in California], 2020). Vince il XVIII Premio Joan Fuster per la Narrativa Città di Almenara ed è stata insignita delle prestigiose borse internazionali: Nuoren Voiman Liitto (Finlandia, 2016), Shanghai Writing Program (Cina, 2016), Baltic Centre (Svezia, 2017), IWTCR (Grecia, 2017) o Cracovia Città della Letteratura UNESCO (Polonia, 2018), Ventspils House (Lettonie, 2019) e IWP (Cina, 2020). Read more
Literary Prizes/ Awards:
2019. Awarded at International Writer's and Translators' House in Latvia.
2018. Fourth prize of the 5th Shanghai Get-together Writing Contest.
2018. Selected for a literary residence in Krakow UNESCO City of Literature, Poland.
2017. Awarded at the International Writers' and Translators' Center of Rhodes in Greece.
2017. Awarded at the Baltic Centre for Writers and Translators in Sweden.
2016. Awarded at the Shanghai Writing Program, hosted by the Shanghai Writer's Association.
2016. Awarded by the Culture Association Nuoren Voiman Liitto to be a resident at Villa Sarkia in Finland.
2004. Third among the finalists for the 24th Ramon Llull Prize for Catalan Literature.
1997. Finalist for the 8th Mercè Rodoreda Prize for Catalan Short Stories.
1996. Awarded the 18th City of Almenara Joan Fuster Prize for Fiction.